Prima di chiudere gli occhi
- Luca Bartolacelli

- 29 nov 2020
- Tempo di lettura: 1 min

Mi addormento sempre velocemente la sera. Chiudo gli occhi e sprofondo in quel buio pieno di silenzio che forse puó assomigliare solo allo spazio.
A differenza delle stelle.
Perché in questo oceano color catrame, che chiude il sipario sulle mie giornate e mi avvolge, non c'é luce.
Sembra l'abbandonarsi al sonno di un uomo sereno, senza pesi sullo palpebre, senza zaini sulla schiena. Sembra quasi il mio spogliarsi di te prima di perdere i sensi.
Invece no. È proprio in quegli interminabili attimi, mentre sollevo le mani dal volante e lascio il controllo dell'astronave aspettando di andarmene da questa giornata, che ti vedo.
Seria, assorta, una maschera greca dai lineamenti severi. Gli occhi dolci un po' sognanti e rassegnati a troppi cassetti. I pensieri altrove, nascosti, illeggibili.
È come un lampo. Forse dura un secondo. Ma é doloroso.
Non importa quante notti possano passare.
Non importa la quantità e la qualità del mio dormire.
Sei quel lampo, ogni volta. Che violenta le mie retine e rimane impresso per il tempo necessario a farti assenza.
E la vita continua.
Senza di te.
Ma con la tua piccola dimostrazione di tempesta anche stanotte.
L. B.





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