Rientro a casa
- Luca Bartolacelli

- 7 gen 2024
- Tempo di lettura: 2 min

Liberamente ispirato al racconto "Di cosa parliamo quando parliamo d'amore" di Raymond Carver
RIENTRO A CASA
Mi infilati la giacca a vento tastando con la mano le sigarette nella tasca superiore. Ne avevo le palle piene di quei quattro spocchiosi finti intellettuali del tavolo sette.
Il mio turno da cameriere era finito da un pezzo e se il Dottor Stranamore e soci volevano tirare alba a sparare stupide teorie e congetture sui sentimenti, lo avrebbero fatto senza di me.
Non amo origliare ai tavoli, ma quei quattro fenomeni stasera avevano raccolto la mia curiosità con i loro discorsi sull'Amore.
Avevano ribaltato, girato e vomitato in ogni parte la "Nobile Forza che muove il mondo", parole loro, cercando di dare un senso e una ricetta a ogni sua connotazione.
Mi incamminai lungo la via deserta che mi avrebbe condotto a casa.
Amore. Ha cosi tanti significati. Si intreccia col tempo e con la tua esistenza. Un mostro a mille teste che anche se sconfitto torna a bussare sotto falso nome.
Ha gli occhi sinceri e il pugnale in mano.
È medicina e cura. È tossico.
Credi di averne toccato il punto più alto e poi lui si dimentica di te e rinasce altrove.
Ho amato troppo nella mia vita. Cose e persone diverse. Sono salito su quel treno con entusiasmo e sceso altrettanto velocemente.
È necessario. Punto. Se non diamo sfogo a quella nostra piccola parte di bisogno, implodiamo in uno spettacolo di tristezza e solitidine.
Girai la chiave nella toppa.
Roger, il mio gatto, mi corse incontro desideroso di quel contatto che aspettava da ore. Una carezza profonda, come il nostro legame. Un vincolo ultraterreno e indissolubile che solo gli animali sanno stabilire e mantenere. E noi umani ne siamo complici, ma incapaci di replicarlo con la nostra specie.
Il buio e le sue fusa. Calma per il mio cuore arrabbiato.
Dall'altra stanza una voce chiede di Fausto.
" No mamma sono Luca, tuo figlio."
Sento smarrimento nei suoi lamenti.
" Ti ricordi mamma? Luca"
Silenzio.
Entro nella camera e la sua fronte perplessa lascia piano piano spazio alla dolcezza dentro i nostri occhi.
Papà é mancato da dieci anni ma il suo rientro a casa é qualcosa che la mamma non vuole cancellare.
Memoria, cuore e qualche sguardo.
Se esiste Amore appeso sotto questo cielo ha pochi fili su cui contare.
L. B.





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